Io&la carica umana…

Mi prendo una pausa!

Questa mattina (e si ringrazia la pioggia, special guest) ho liberato lo scrittoio dalle solite carte che accumulo durante tutta la settimana e ho continuato a leggere il libro che avevo iniziato ieri… Lo sto finendo! (Mi chiedo perchè con i manuali dell’università non ero altrettanto veloce! :D)
E’ un’edizione di circa 400 pagine, ma è molto interessante, almeno personalmente la sto trovando molto interessante.

Il diritto, si sa, è in continua evoluzione e occorre stargli dietro! C’è poco da fare! Ma, lo sapete già, mi piace molto studiare (a queste ‘condizioni’!), soprattutto quando le materie mi prendono e mi arrivano al cuore…

Ieri in studio abbiamo ricevuto una signora, non era da sola, aveva con sè una bimba di appena due annetti…
Mi ricordava Sofia, la mia Sofia!
Però la mia Sofia ha una faccia felice, è molto sveglia, intelligente, si esprime molto chiaramente, anzi, parla come se ne avesse 5 di annetti!
Quella bimba era altrettanto carina, con i suoi boccoletti lungo le guanciotte!
Non parlava affatto bene!
E mentre noi grandi facevamo discorsi da grandi e non avevamo mai pronunciato la parola ‘papà‘, lei porta la mano destra al cuoricino e comincia a dire: ‘papà mio, papà bello!’ (E non lo vede da mesi!)

La materia del contendere credo l’abbiate ormai chiara!

Mi arrivano dritte al cuore queste cose! Molto più che un ricorso al TAR o decreto ingiuntivo o un’espropriazione immobiliare!

Sto studiando la Legge 54 del 2006, è una novella alla normativa previgente in tema di ‘affidamento dei figli‘.
La legge in questione si compone di soli 5 articoli, ha costituito lo stesso una rivoluzione copernicana!
Disciplina le sorti dei minori figli di genitori che si separano, divorziano o smettono la convivenza di fatto.
Ha sancito il principio della pari dignità educativa, della eguaglianza di diritti e doveri tra i genitori nella separazione, nel divorzio e nella fine della famiglia di fatto. (Affidamento congiunto o condiviso).
I genitori sono finalmente posti sullo stesso piano di responsabilità e se prima la regola era quella della ‘monogenitorialità‘, oggi per fortuna è solo un’eccezione -sulla base di valutazioni specifiche del giudice- e la regola è diventata quella della ‘bigenitorialità‘, non si parlerà più del ‘genitore responsabile’ e di quello ‘del tempo libero’.
La bigenitorialità è un diritto, prima ancora di essere un diritto soggettivo, assoluto ed inviolabile del minore, come la legge lo consacra, è un diritto naturale, che viene prima della legge, che deriva dall’esistenza stessa del figlio!
Se la legge non può pretendere che i coniugi/conviventi restino insieme, può però pretendere che questi trovino un’intesa, un concorde progetto educativo, una unità educativa nell’interesse esclusivo dei figli, per la promozione ed attuazione del pieno sviluppo della loro personalità.
La soluzione ‘monogenitoriale’, alla quale la giurisprudenza si è lungamente attenuta, a mio avviso sterile e rigida, concetto da ‘dottrina capitalista‘, si è da sempre basata sull’idea di ‘assegnazione dei figli’ -come un pacco, come un mobile…- e di potere esclusivo su di essi. Essa non poteva che condurre, nei casi specifici, secondo me, al progressiovo deterioramento dei rapporti del minore con ‘l’altro’ genitore.
Si è mai curata della formazione, crescita equilibrata, corretta evoluzione psicologica del minore?
Preferisco di gran lunga il concetto -più socialista, direi!- dell’egalitarietà di diritti e doveri dei genitori!
Di sicuro la compresenza educativa dei genitori si mostra più utile e potrebbe escludere vuoti psicologici difficilmente colmabili.

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