‘L’arte rinnova i popoli…

…e ne rivela la vita, vano delle scene è il diletto ove non miri a preparar l’avvenire’

Sabato mattina sono stata in carcere…

Sono arrivata prestissimo, molto prima dell’orario stabilito: dovevo passare 2 check-in prima di avere il pass.
Ho lasciato alla guardia il mio tesserino dell’Ordine, ho avuto in cambio il pass n. 69.

Il primo ingresso, al di là della prima immensa area recintata, non era poi così impressionante.
L’area successiva era sconfinata, grandissima, ma non per questo non angusta: mi sembrava di stare in uno sgabuzzino!
Mi mancava l’aria ed ero a cielo aperto! Era uno spazio troppo vuoto e mi sembrava pieno di cose che mi schiacciavano lì dentro.
Non si poteva avere affatto la percezione di cosa ci stesse al di là di quel perimetro di mura bianche e troppo alte per me.

Una guardia ci ha scortati fin liggiù, fin dentro la struttura, passando da un corpo basso di finestre a quadretti di sbarre di ferro. Un uomo brizzolato in una, un ragazzo in piedi in un’altra, un ragazzo seduto a un tavolino che preparava una sigaretta in un’altra.

Guardie quasi ovunque.

Troppa aria, spazi troppo grandi e vuoti.

Finalmente arriviamo dentro.
Ci guidano fino in teatro…
Siamo ospiti del ‘Centro Studi Pio La Torre’. La mia amica Fabi me l’ha proposto qualche tempo fa, ho detto subito si e abbiamo lasciato la nostra anagrafica e la qualifica tanto tempo prima dell’evento per ragioni di sicurezza.

Era uno spettacolo teatrale.

Siamo stati in teatro alla Casa Circondariale Pagliarelli.

Gli attori erano dei detenuti.

Gli ospiti del carcere hanno messo in scena l’atto unico “Pio La Torre, orgoglio di Sicilia” di Vincenzo Consolo e sono stati anche molto, molto bravi.

Hanno rappresentato la vita di Pio La Torre, dalla battaglia per la terra all’uccisione per mano mafiosa.

A guardarli mi veniva da pensare a quello che stanno sprecando…
Alla fine gli abbiamo stretto la mano, gli ho augurato buona fortuna. Avevano gli occhi emozionati di chi stava facendo una gran cosa, di chi stava cercando di recuperarsi… Di tornare a galla da una cisterna profonda.
Il protagonista era un ragazzo giovanissimo, un bel ragazzo. Si è emozionato quando gli abbiamo chiesto l’autografo!
Era il suo momento di gloria, forse nella vita non ha mai avuto un suo momento di gloria!
Immagino che sentirsi scrosciare addosso gli applausi deve essere stata una delle sensazioni più belle della sua vita!
Gli auguro di provarne altre, di riscattarsi, di risalire e scoprire il gusto meraviglioso della legalità!

Quel testo [davvero bello] su Pio La Torre, non poteva essere più azzeccato per aiutarli nella risalita quei ragazzi lì!
E loro, poi, ce lo raccontavano come era stato significativo riflettere e lavorare sulla legalità…Proprio loro che fino ad allora ne erano stati così lontani…

[E c’ho guadagnato pure una ripresa al tg regionale! 😉 Io e i miei amici col nostro bel faccione in tv!]

Leave a Reply