Io sono felice di una felicità cresciuta poco a poco…

Ciaooo blog!

E’ da giorni che cerco di ritagliarmi due minuti per te…solo che poi due minuti non bastano, tu meriti mooolto di più! Ed alla fine mi ritrovo stanca, a fine serata, con gli occhietti che bruciano e il desiderio di raccontarti cosa bolle in pentola!

Ci proviamo a buttare giù quattro ingredienti?

Dai!

Siamo di ritorno da Palermo… Cosa aggiungere se non che c’era il sole, le cose buone e le persone care?
E’ stato un tour de force, come sempre, ma sono riuscita a vedere quasi tutti quelli che volevo, eccezion fatta per mio nipote Gabriele, il mio parrino di fiducia e Clara (mi sarebbe piaciuto anche vedere il pancione di Emilia ed anche Enrico, seppur non lo sento da un secolo…Magari un giorno di questo glielo uozzappo…), sono riuscita a scendere giù lungo tutto il Cassaro, fino al mare, sono riuscita a infilarmi i piedi a mollo a Mondello…

Che bella la mia Città! Ch’è bella e ch’è sporca!

L’ho trovata trasandata, come se chi potesse curarla, l’ha abbandonata! Senza il “come se…”, l’ha proprio abbandonata!
Ho trovato serrande sempre più chiuse e negozi travolti da una crisi che non guarda in faccia nessuno!
Ho trovato i miei amici, i pochi che sono rimasti, pensierosi. Inquieti come chi sta racimolando gli ultimi giorni del tempo che resta per prendere un vettore e andare…
Ho guardato gli occhi degli amici che non andranno -perchè non lo sanno neppure loro!- e li ho trovati travagliati. Stanno pensando alla cassa integrazione o giocano a scommettere sul momento della mobilità…
Ho sentito di curricula che viaggiano alla velocità della luce, di curricula che vagano, ma non vanno a segno.
Perchè mi chiedo io?
Perchè se abbiamo studiato? Se siamo bravi ragazzi? Se siamo persone serie? Se noi ti mettiamo sottosopra un mondo, se solo ce lo permetti?

Gli amici più quieti sono quelli, come Martina, che ancora hanno procedura civile da dare o qualcosa che li tiene ancora poco lontani dal momento in cui porteranno le mani alla testa e guarderanno spaesati i venti centimetri che avranno davanti agli occhi e non avranno idea di come andare oltre quello spazio minuscolo.

Io non credo che ce lo meritiamo!
Io, con tutta la vitalità che ho nel corpo, non riesco a vedere il momento del rilancio, del riscatto, dell’evoluzione di questo stallo.

E poi penso a me, ai prossimi due momenti importanti che ho davanti: Novembre e Gennaio.

A novembre conficco un’altra bandierina e conquisto un altro pezzo verso la vetta, ma non ti dico adesso, caro blog, al momento sappi che il 30 Novembre porterò fuori a cena Andre – che è pure Sant’Andrea!- e offro io!

Questa cosa mi gasa a bestia! Mi fa sentire forte, sono fiera! Ho fatto i salti mortali, l’ho voluto, l’ho sudato… Ci sto riuscendo!

Diciamo che ti prometto il post con la foto del brindisi! 😉

E poi c’è Gennaio…

Diciamo che a Gennaio capisco se resto in Italia o no!

L’ho detto cavolo!

Ok blog, adesso lo sai… Ma acqua in bocca! E’ solo un progetto… (E la passione che lo fa crescere, lo sai, non mi manca!)

Io sono felice di una felicità cresciuta poco a poco… [Max Gazzè – Del tutto personale]

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