La mafia uccide solo d’estate (ma anche in autunno, in inverno e in primavera).

Ecco cosa ne penso io, blog.

Si è parlucchiato tanto in giro di questo film, c’erano gli scettici, quelli che vedendo il trailer pensavano a una stupidata e dicevano “beh Pif regista… non saprei, secondo me ha ridicolizzato…” e quegl’altri che invece andavano giù pesante e di pancia lanciavano un “io lo so che m’ammazzerà quando lo vedrò…”.

Pif lo conosco (una volta l’ho persino incontrato di persona! E’ molto simpatico! Vi ricordate quando tirava lo scherzetto di andare dai vip con una macchinetta fotografica, faceva finta di volersi fare immortalare con loro e invece poi chiedeva al vip in questione di fotografare lui da solo? Io gli ho fatto il medesimo scherzo! Sono andata da lui e gli ho chiesto “Pif, Pif!! Una foto… Ce la fai?”… Abbiamo riso un sacco quella sera!!), lo conosco, dicevo, e il pensiero che il suo film sarebbe stata una cagata, non mi è mai balenato…

Mi ha trattenuta piacevolmente alla poltrona del The Space quando si parlava di Flora, mi ha inchiodata alla poltrona quando davanti agli occhi mi passavano le scene che ho già visto, quasi come se Pif avesse gli stessi miei occhi e vedesse nello stesso mio modo. Una sensazione inspiegabile, di identificazione pazzesca. Mi ha fatto saltare dalla poltrona quando sono arrivati i botti… Mi ha fatto piangere.

Un pugno allo stomaco e non riuscivo a smettere.

Io credo che essere nato sul finire degli anni ’70 e a Palermo dia un altro gusto alla visione di questo film.

Io sono nata nei primissimi anni ’80 e ho memoria diretta di quello che accade, dopo la cronistoria dei primi 4-5 anni di scene… (Anche se conosco bene la storia sociale e politica di quella terra da molto prima che nascessi!).
Ti posso assicurare, blog, che ciò che si narra nel film è come se lo narrassi io!
Ti posso assicurare, blog, che quel senso di “la mafia non esiste” e poi ce l’avevamo di fianco era reale!
Ti posso assicurare, blog, che quando nel ’92 i palermitani onesti, come in un’invasione di campo, scavalcarono i muretti della bella cattedrale normanna dalla quale erano stati lasciati fuori, come se non gli dovesse riguardare quello che stava accadendo dentro, lì aprimmo tutti quanti occhi e orecchie.

Un’inversione di tendenza, un cambio di rotta. La volontà di esserci e di esserci per cambiare le cose.

E a tutti quelli che mi chiedono “ma davvero a Palermo c’è la mafia e devi aver paura ad andare per strada?”, io rispondo  “si, c’è”, ma aggiungo anche “c’è tanta gente coraggiosa che ha cambiato molte cose, che ogni giorno, contro la fatica delle palpebre calanti, si impegna a tenere gli occhi aperti e a scegliere, a stare dalla parte giusta…”

Pif è stato bravo, semplice, ironico, diretto, vero.

Ad avercene di narratori come lui, invece di tutti quelli che tirano fuori quei polpettoni osceni e precotti, come tutte quelle squadre antimafia che mi fanno ribrezzo per come offendono me, casa mia e i miei vicini di casa.

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